Vignola, la città delle ciliege
Il nome di questo piccolo centro del modenese, Vignola, deriva dal latino vineola che significa piccola vigna. I primi documenti scritti che attestano la nascita di una comunità in questo territorio risalgono all’826 e sembrano indicare che sin dall’inizio Vignola ebbe un ruolo di prim’ordine come importante nodo viario e punto strategico.
La bellissima Rocca costruita proprio come baluardo, già citata nel IX°sec., ancora oggi caratterizza in modo unico il centro storico di Vignola e rappresenta uno dei più begli esemplari di architettura difensiva dell’intera regione. La tradizione narra che fu Sant’Anselmo, abate di Nonantola, a fondare la fortezza di Vignola così da garantire una difesa sicura ai territori e ai beni dell’Abbazia. Nel X ° secolo fu in possesso del Vescovo di Modena e poi del Comune di Modena fino al 1227.
Appartenne anche alla famiglia Grassoni fino all’anno in cui gli Estensi l’assegnarono come feudo a Uguccione della famiglia dei Contrari di Ferrara (1401). La famiglia Boncompagni la acquistò e ne mantenne la proprietà per più di due secoli, dal 1577 al 1796.
Nel corso dell’ Ottocento la Rocca fu sede della biblioteca, degli uffici del comune e della Cassa di Risparmio di Vignola allora in fase di apertura. Nel 1965 fu acquistata dalla Cassa di Risparmio stessa che nel 1998 l’assegnò alla Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola.
La rocca presenta una struttura quadrangolare che sovrasta il paesaggio circostante per imponenza, in ogni suo angolo sono collocate alte torri: Torre Nonantola, la prima ad essere stata costruita, Torre delle Donne, Torre del Pennello e Torre dell’Orologio.
Il ponte levatoio conduce all’interno attraverso la corte, varcato il portale d’ingresso si accede giunge alle tre sale ornate di figure araldiche del XV° secolo. Il nome attribuito alle varie Sale della Rocca sono da ricondursi ai motivi raffigurati negli affreschi in esse contenuti, tutti della prima metà del XV° secolo, periodo che corrisponde al dominio della famiglia Contrari.
Davanti alla Rocca sorge Palazzo Boncompagni, opera dell’architetto Jacopo Barozzi, caratterizzato da un bellissimo portale a bugne. All’interno, invece, di grande interesse è la scala a pianta ovale realizzata da Bartolomeo Tristano, con gradini pensili.
Percorrendo via Garibaldi, oltre la Torre dell’Orologio, si raggiunge la Parrocchiale dei Santi Nazario e Celso, di cui le prime tracce risalgono ad un documento del 1299 in un documento. Nel 1680 la chiesa fu sottoposta a lavori di rifacimento che terminarono nell’ottocento. Sormontata da un frontone decorato a cornici, la facciata attuale della Parrocchiale è di ordine gigante. Lo spazio interno a tre navate custodisce i dipinti di Elisabetta Sirani, Adeodato Malatesta e Francesco Stringa e persino una Pietà in bronzo color oro dello scultore vignolese Ivo Soli.
Appena fuori città si trova l’antico Santuario della Madonna della Pieve costruita durante l’epoca di Liutprando, re dei Longobardi, sulle rovine di un tempio pagano. Il rinvenimento di un documento del 1174 si è rivelato prezioso per stabilire l’origine della costruzione religiosa citata proprio in quegli scritti. L’antico edificio era situato ai confini di Campiglio, alla base dei colli verso la via Claudia. Nel 1665 fu costruito un oratorio dalle macerie della chiesa, crollata nel 1400, dalle quali si riuscirono a recuperare solamente gli absidi. Nel Santuario dedicato alla Madonna della Pieve fu inserita una statua si presume del XIII° sec. che riproduce la Madonna seduta su un trono col Bambino. Oggi l’edificio mantiene lo stile seicentesco e possiede un grazioso porticato ed un piccolo campanile.
Villa Tosi – Bellucci, la sede del comune dal 1916, possiede una struttura centrale di forma quadrata in stile neoclassico. Al centro delle mura vi erano quattro torri di cui resta oggi intatta solo la Torre dei Galvani, tuttora inclusa tra gli itinerari delle “Case Torri”. Dalla strada si può scorgere il giardino pensile realizzato nel XV° secolo dalla Famiglia dei Galvani dei quali è possibile visitare la bellissima villa neoclassica.
Nel delizioso centro storico di Vignola, precisamente in via Selmi 2, si trova la Casa Natale di Ludovico Antonio Muratori, ritenuto padre della storiografia in Italia. L’edificio funge attualmente come luogo di esposizioni e mostre, da settembre a giugno, per le opere di numerosi artisti da tutta l’Italia.
Accanto ad un patrimonio storico – artistico di tutto pregio, Vignola è nota anche per la prelibatezza di ciliegie e susine, che sembrano trovare terreno e condizioni perfette per acquisire quel gusto e quella floridezza che le rende così apprezzate in tutta Europa.
La produzione di ciliegie parte con la maturazione del primo “Durone Bigarreau” che avviene nella seconda metà del mese di maggio per continuare con la famosa ciliegia “Mora di Vignola”. Le “Nero I” e “Anella”, qualità di duroni di colore scuro, iniziano a maturare a giugno, mentre le varietà più tardive, come il durone “Nero II” e il “Ciliegione”, partono da metà giugno.
Tra le coltivazioni particolarmente riuscite il comune modenese vanta anche altri prodotti come mele e albicocche. Molto apprezzati i prodotti vitivinicoli e per chi ama il dolce è da provare la Torta Barozzi, il dolce tipico di Vignola dedicata al rinomato architetto Jacopo Barozzi.
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