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Castelfranco Emilia di Modena

tortellini_1.jpg Castelfranco ebbe fondazione medievale nel 1226 per opera dei bolognesi con il nome di Borgo Franco o Castello Franco in quello che ancora oggi è il nucleo centrale del piccolo borgo.

Seppur non ancora disponibili riscontri certi, tuttavia, sembra plausibile che il piccolo insediamento originario abbia avuto inizio nell’area di Prato dei Monti in tempi più antichi, come Forum Gallorum. Come ultimo borgo bolognese al confine con la nemica Modena fungeva da territorio difensivo e da avamposto in caso di attacco. Castelfranco, inoltre, è l’unico comune modenese a non essere mai stato annesso all’ex Ducato di Modena e Reggio proprio perché, in quel periodo, era ancora territorio bolognese. Ancora oggi Castelfranco è ritenuto il più bolognese tra i comuni modenesi.

È solo nel 1919 che il comune di Castelfranco passa dalla provincia di Bologna alla provincia di Modena, pur restando ancora oggi parte dell’Arcidiocesi di Bologna. Il centro del paese è attraversato dalla via Emilia che, per la porzione di Castelfranco, prende il nome di Viale Martiri. Castelfranco si estende sulla Pianura Padana ed è noto per il frequente fenomeno delle Risorgive, sorgenti naturali di acqua dolce.

Conosciuto soprattutto come la patria del tortellino, Castelfranco si presta alla perfezione ad incarnare questo ruolo anche per la sua posizione a ridosso delle due provincie, accontentando sia bolognesi che modenesi. Secondo la leggenda il tortellino sarebbe state ispirato dall’ombelico perfetto della Dea Venere e creato per la prima volta proprio qui a Castefranco. Per celebrare questo gustoso cibo, uno dei piatti che meglio identificano le terre emiliane di Modena e Bologna, a Castelfranco si celebra ogni anno la Sagra del tortellino nella seconda settimana di settembre, durante la tradizionale Festa di San Nicola.

I tortellini tipici di Castelfranco Emilia sono preparati a mano, la delicata pasta sfoglia che ricopre il ripieno è tirata al matterello e, a preparazione ultimata, i tortellini sono cotti e serviti in brodo come richiede la tradizione. La festa prevede che la rappresentazione del rito della nascita del tortellino, con l’affascinante scena dell’oste e della dama, sia interpretata da celebri personaggi.