Sacro Monte di Varese e Parco Regionale
Il Sacro Monte di Varese, uno dei nove complessi religiosi costruiti sulle Prealpi piemontesi e lombarde a ricevere il riconoscimento di patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco, è un percorso devozionale dedicato ai Misteri del Rosario che si sviluppa in 14 cappelle di notevole pregio artistico, oltre che religioso. L’itinerario, che prevede una passeggiata di due chilometri da fare a piedi lungo la strada di ciottolato, è un percorso semplice e di grande interesse sia per devoti, che per amanti dell’arte e delle escursioni all’aria aperta. Il Sacro Monte di Varese e il Parco Regionale Campo dei Fiori che lo comprende, sono mete ideali per i turisti in visita a Varese, distanti solo pochi minuti di auto dal centro cittadino. L’accesso alla via del Sacro Monte è raggiungibile sia in automobile che, da Vellone, con una storica funicolare rimessa in funzione da poco.
La tradizione di costruire Sacri Monti si diffuse in Italia a partire dal Quattrocento, tali complessi sorsero a scopo devozionale, fra i criteri costruttivi viene puntualizzato che le strutture debbano situarsi lungo le pendici di un rilievo isolato e panoramico e prevedere stazioni quali chiese, edicole o cappelle arricchite da opere d’arte che aiutino i pellegrini a rievocare le scene principali del percorso devozionale, normalmente dedicato alla Passione o alla vita di Cristo, di Maria e dei Santi. Viene anche specificato che il luogo prescelto possieda già una preesistente tradizione di pellegrinaggi religiosi e manifestazioni di fede.
Tutte queste caratteristiche sembrano essere perfettamente incarnate nel Sacro Monte di Varese la cui costruzione avvenne fra il 1604 e il 1698. Il Monte Orona o Monte di Velate, luogo prescelto per la realizzazione del percorso devozionale, è un rilievo che raggiunge gli 800 metri slm, fa parte del massiccio montuoso Campo dei Fiori delle Prealpi Varesine, compreso nel territorio protetto dal 1984 del Parco Regionale omonimo. La bellissima cornice naturale composta di boschi di faggi, castagni e noccioli già allora faceva da contorno al piccolo borgo di Santa Maria del Monte, sorto nel Medioevo attorno alla chiesa di Santa Maria del Monte e al successivo Monastero delle Romite Ambrosiane fondato nel 1474. Nel punto di arrivo del percorso devozionale, dove si trova il Santuario dedicato alla Madonna, si pensa che già nel IV secolo fosse stata eretta una cappella devozionale per volontà di Sant’Ambrogio. In seguito, nel secolo XI, venne costruito un santuario romanico che richiamava numerosi pellegrini italiani e svizzeri, mentre la struttura che ci si presenta oggi è quella riedificata nel ‘500.
I lavori della fabbrica del Ss Rosario ebbero inizio per volontà di una delle romite, suor Maria Tecla Cid, e del padre cappucino G.Battista Aguggiari, con il sostegno economico delle più abbienti famiglie lombarde. A coordinare i lavori fu chiamato l’architetto Giuseppe Bernascone di Varese, che diede una impronta in stile tardo manierista all’intero progetto. Tipici dell’arte milanese del Seicento, archi trionfali e fontane separano le cappelle devozionali divise in gruppi di cinque. Di grande impatto scenografico la scelta del Bernascone di attribuire forme differenti ad ogni cappella, cercando di avvicinare la struttura al Mistero del Rosario a cui è dedicata.
Altro pregio del progetto del Bernascone è la perfetta fusione fra le architetture delle cappelle e il paesaggio, qualità che si apprezza sia da lontano che durante la salita al Sacro Monte. In particolare, proprio per invitare i visitatori ad ammirare le meraviglie paesaggistiche, alcune cappelle sono circondate da un corridoio porticato e panoramico.
E' anche grazie alle indicazioni date dal Cardinale milanese Federico Borromeo che le scelte iconografiche del Sacro Monte di Varese vengono unanimemente considerate di grande impatto, valore e pregio. Grandi artisti lombardi quali il Morazzone, Antonio Busca, i fratelli Lampugnani, Carlo Francesco Nuvolone, i fratelli Prestinari, Giovanni Ghisolfi, Martino Retti, Dionigi Bussola e Francesco Silva, insieme al Bernascone, si unirono infatti in questo progetto artistico interpretano in maniera perfetta l’idea controriformista che il Cardinal Borromeo sosteneva a gran forza, producendo alcuni dei migliori esempi di arte capace di coinvolgere, commuovere e infondere slanci mistici in chi osserva, come indicato dalla Chiesa Cattolica in seguito al Concilio di Trento.
Anche il Santuario, quindicesima ed ultima tappa del percorso devozionale, vede l’intervento di molti artisti di area milanese, dal Maestro di Trognano che intagliò i pannelli lignei dell’altare maggiore, sino ad Andrea da Milano, che scolpì la bellissima Adorazione dei Magi ancora presente nel santuario. Per completare la visita, gli amanti dell’arte in vacanza a Varese potranno recarsi nel vicino Museo Baroffio e del Santuario del Sacro Monte, dove sono esposte opere d’arte sacra e arredi liturgici appartenuti al Santuario.
Chi si trova in visita al Sacro Monte di Varese, potrà approfittare per allungare un po’ la sua escursione, addentrandosi nelle meraviglie naturali custodite e protette dal Parco Regionale Campo dei Fiori. Questo, gestito da diverse comunità montane, si sviluppa su un territorio vario e interessante, in gran parte costituito di rocce calcaree che hanno dato vita a oltre 100 grotte naturali, fra cui le Grotte della Valganna e le vicine Forre della Valganna, a laghetti, stagni e a cascate, da visitare la Cascata del Pesegh. Vasti campi in cui fioriscono almeno dieci varietà di orchidee selvatiche regalano splendidi paesaggi a primavera, mentre chi vuole raggiungere la vetta, Punta Paradiso situata a 1226 metri slm, potrà visitare la “Cittadella di Scienze della Natura”, dove si trovano un giardino botanico, un osservatorio astronomico, stazioni meteorologiche e altri laboratori interessanti.
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