Guida turistica della Ravenna bizantina: i mosaici e gli edifici da visitare
Ravenna è famosa in tutto il mondo per i suoi mosaici e per il patrimonio artistico di origine bizantina ancora perfettamente custodito e integrato nel contesto cittadino.
Storicamente Ravenna godette di alterne fortune ma anche di grandi onori, al punto di essere nominata capitale dell’Impero Romano d’Occidente nel 402 d.C.
La collocazione geografica di Ravenna e dei suoi lidi fece intuire le possibilità di trasformarlo in centro marittimo strategico già nei secoli precedenti la costituzione dell’Impero Romano, ma sarà il primo Imperatore romano Ottaviano Augusto, nel 45 a.C., a dare il via alla costruzione del colossale porto militare di Classe, il più importante centro di controllo sul Mediterraneo Orientale.
Strettamente legata alle sorti dell’impero, Ravenna raggiunge l’apice del fasto e della ricchezza nel 402 d.C., quando l’Imperatore Onorio la nomina capitale, contemporaneamente la Chiesa Ravennate guadagna potere, come centro ecclesiastico Ravenna è seconda solo a Roma.
Nel V secolo sorgono numerosi edifici sacri, oltre al palazzo imperiale e la relativa Cappella palatina. Collezioni di armi antiche, reperti archeologici e funerari romani ritrovati negli scavi intorno ai luoghi che ospitavano questi edifici sono conservati nelle sale del Museo Nazionale.
Nella prima metà del V secolo è ospite a Ravenna la figlia dell’imperatore d’Oriente Teodosio, Galla Placidia, risalgono a questo periodo la Basilica di S.Giovanni Evangelista, il Battistero Neoniano o degli Ortodossi e il cosidetto Mausoleo di Galla Placidia. Gli splendidi mosaici di gusto classico romano-ellenistico con cui vennero decorati il Battistero e il Mausoleo sono i più antichi e completi presenti a Ravenna.
Con la caduta dell’Impero d’Occidente (476 d.C.) Ravenna viene assediata e conquistata da Teodorico, re degli Ostrogoti. In quasi un secolo di potere germanico, a Ravenna sorgeranno numerosi e tuttora intatti edifici di culto ariano, da visitare la Cappella Arcivescovile, il Mausoleo di Teodorico, S.Apollinare Nuovo, il Battistero degli Ariani e la vicina Chiesa dello Spirito Santo.
L’impero d’Oriente, ortodosso e potente, riporta l’ordine a Ravenna nel 554 d.C. Materiali, artisti ed artigiani bizantini sbarcano a flotte a Ravenna e portano a compimento le ricchissime e meravigliose decorazioni della Basilica di San Vitale e S. Apollinare in Classe, intervengono anche su parte delle precedenti decorazioni di S. Apolinare Nuovo. Lo stile bizantino e quello locale producono in questa fase esemplari architettonici e artistici di ineguagliabile bellezza e unicità.
Segue l’occupazione di Ravenna da parte dei Longobardi e il passaggio delle truppe carolingie, entrambi gli eserciti si approprieranno di una parte sostanziale del prezioso patrimonio artistico ravennate. Nei secoli a seguire il dominio papale amministra la città favorendo una serie di bonifiche al territorio che cambieranno l’assetto di Ravenna in quello che tuttora conosciamo.
Ravenna verrà coinvolta nelle lotte fra guelfi e ghibellini che nell’epoca dei Comuni dividono tante città italiane.
La famiglia che più a lungo resterà al potere è quella dei De Polenta che dal 1316 darà ospitalità a Dante dopo l’esilio; proprio a Ravenna il Poeta porterà a compimento la Divina Commedia. Dante morì nel 1321, dopo le esequie nella Basilica di S. Francesco, il suo corpo fu posto in un sarcofago vicino alla chiesa.
Nel 1780 il Cardinal Legato Luigi Valenti Gonzaga ordinò la costruzione dell’attuale tempietto in stile neoclassico in cui è custodita la tomba di Dante. Il tempietto, abbellito da una cupola schiacciata, sormontata da una pigna, proprio per la sua forma viene soprannominato dai ravennati “la zuccarira”: la zuccheriera. Visitandola si potrà ammirare il bassorilievo del 1483 che raffigura il poeta mentre legge, e la lampada ad olio che pende dalla cupola. Una curiosità da segnalare ai visitatori riguarda proprio la lampada, dono della Società Dantesca fiorentina, che dal 1908 viene alimentata solo con olio donato dalla città di Firenze alla città di Ravenna, con una cerimonia solenne che avviene ogni anno nella la domenica più vicina al 14 settembre, giorno in cui il Poeta morì.
Le attuali piazze e vie principali di Ravenna sono, per la maggior parte, frutto di lavori di ricostruzione avvenuti fra ‘700 e ‘800, nonostante questo, i nuovi e gli antichi edifici si integrano in maniera perfetta e caratterizzano in maniera unica il volto della città.